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"Tessere un elogio dell'eros, ai giorni nostri, è roba da dinosauri (nel senso di creature estinte). Con l'invasione di rotocalchi e televisioni che esibiscono tette e culi indifferentemente maschili e femminili, con chat e siti web d'ogni genere che favoriscono il soddisfacimento di senili pruderie e pulsioni adolescenziali, questa potenza magica e terrifica, un tempo connaturata all'essere umano, ha perso tutta la sua aura di mistero e di pathos, e da sacra che era è diventata laica". Con divertita ironia, l'autrice osserva i mutamenti di questa divinità, una e doppia, maschile e femminile, attraverso l'evolversi dei costumi e delle ere: dal mito eroico alle attuali mitologie virtuali. Passando per la storia, la filosofia, la letteratura, l'arte figurativa, i fumetti, i cartoon, Maria Roccasalva ci riprova e, dopo l'Elogio dell'adulterio, intende dimostrare che il desiderio erotico del sangue, nell'uomo, non è che un mezzo per raggiungere sì l'infinito, ma non quello platonico della carne divenuta spirito; semplicemente l'infinito della sua potenza di uomo. Ma poiché a ostacolarlo in questa sua aspirazione c'è il desiderio erotico della donna - che mira alla procreazione e conservazione della specie - l'eterna guerra tra i due sessi non si è mai risolta. Sennonché oggi, mentre su tutto il pianeta infuriano guerre spaventose, qualche mutamento sta accadendo anche all'eros... Ma, per saperlo, bisogna leggere l'Elogio.